Sceneggiatura 8: tra le mura chiuse di una casa, una famiglia improvvisata di etnie e religioni diverse, semplice fabula dell'ovvio da sottolineare nel truce dominio della regola della singola parte.
Scenografia 6,5: un cortile di una casa alla periferia sud di Tel Aviv, un mondo nascosto allo sguardo punitivo della società imperante che divide per nomi.
Cast 6: il sorriso della reporter nasconde una superficialità in parte voluta, i vecchi arabi e le giovani ebree a concepire una soluzione possibile, quella più semplice.
Regia 7: Gitai e il piano sequenza, fronde di alberi che aprono e chiudono, la circolarità della metafora tra i pochi personaggi sulla scena, i dialoghi semplici e credibili.