Due monologhi ininterrotti in forma di romanzo speculare, l'anima irlandese e quella francese, il lato represso e quello accettato, riflessioni vitali nella lungimiranza della lontananza da personaggi troppo astratti per poter apparire reali. Il tempo e lo spazio irreali, tra cani investiti e figli dal dentista, tra madri morte e mogli premurose, preti di un cattolicesimo da sospendere in giudizio, ispettori di indagini dalla ridondanza fittizia. Stile superbo, nel ricco vocabolario della lingua di Proust. VOTO 7,5
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