Sceneggiatura 6/7: ciclicità di un soggetto che mostra da vicino le profonde ferite inflitte alla società urbana vietnamita da un conflitto eterno, la legge del più forte e l'obbligo della sottomissione per la sopravvivenza.
Scenografia 7: dettagli architettonici sporchi e sciupati di un'ex Saigon di strade trafficate e mercati notturni della frutta, bettole di prostituzione e albe di discoteche occidentali.
Cast 7: la partecipazione elevata alle vicende ricalca situazioni di vita vissuta quotidiana, il permesso di filmare a trascinarsi comparse nel vero ruolo di riscionisti e clienti.
Regia 6,5: toni taglienti da denuncia sociale, il rigetto della lenta purezza stilistica della Papaya verde in una poliedricità registica in fieri, l'anima metropolitana di una voragine.
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