Cambio di ambientazione per Dicker, che vira sulla natìa Svizzera dopo un trittico nordamericano di tomi. Due cose sono immediatamente ovvie e abbassano le attese: il morto non è chi si pensa e la scrittura è metaletteraria. Dialoghi banali e personaggi di cartapesta, il mistero si salva con un trucco tirato per i capelli (chi non invecchia mai in 15 anni?) e un colpevole effettivamente inatteso. Troppa carne al fuoco? VOTO 7-
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