Sceneggiatura 6,5: parte come un Sesto senso qualsiasi, ma deriva subito, ben oltre le pretese enciclopediche da malattia rara, guadagnando vitalità in itinere.
Scenografia 5: piastrelle blu, pigiami a righe. Suicidi dalle finestre superiori. Una villa spettrale che non viene resa con la convizione necessaria.
Cast 5: il team che fa luce, il marito sconvolto, la madre glaciale, sono tutti abbastanza inadeguati anche solo a restare all'altezza della recitazione del giovane finto protagonista,
Regia 6: c'è troppa verbalità, c'è insofferenza alla paura vera. Confezionamento che strizza l'occhio ad altre produzioni fortunate, siano esse trilogie o serie televisive.
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