giovedì 30 agosto 2012

Il mito Carné/Dietro la facciata (Parigi proibita)



 
 
Sceneggiatura 5: Simonin ovvero un quasi omonimo lontano anni luce dalle trame del Georges nazionalpopolare, vita quotidiana del nulla tra coppiette di amanti e vecchie zitelle deficienti.
Scenografia 5: tra i vecchi taxi e i locali notturni della Parigi proibita, una modesta circolare di vecchie case popolari da riscoprire dietro la facciata.
Cast 6: gigolò e accompagnatrici, figli dementi e imprenditori, casalinghe e parrucchiere, l'umanità comico-volgare della fiction rispetta i canoni dell'epoca.
Regìa 6: come nel patetico Gilbert, il regista non ha particolari colpe per la cattiva riuscita di film basati su sceneggiature quanto meno 'volatili', inseguendo con la cinepresa i molti inquilini di una casa parigina che nasconde gabbie d'uccelli e affari loschi.

 

Il mito Rossellini/Viaggio in Italia



 
 
Sceneggiatura 7.5: l'istinto, la noia, la distrazione, la meditazione, la gelosia, il viaggio. Quinte teatrali campane per una storia universalmente maggioritaria di coppie in difficoltà.
Scenografia 8.5: Perle oniriche sottolineate da un suono agghiacciante, di Musei Nazionali e statue, di corridoi cumani e solfatare pozzuolesi, processioni nere di b/n che sparge il sentore della tragedia.
Cast 8: l'occhio della Bergman pensa di riflesso, solidissimo il Sanders dubbioso tra le pallide tentazioni capresi, simpatia triviale di napoletanità accessorie.
Regìa 8: vita possibile, il limbo tra il certo e l'inconscio, quotidianità in viaggio che omaggiano una terra fertile, rappresentazioni esemplari che tentano l'accelerazione conclusiva del pathos, da altri critici unanimamente apprezzata.


 
 

mercoledì 29 agosto 2012

Loach filmography/Kes

 
 
Sceneggiatura 8: tra gli annali perduti della cinematografia britannica trova spazio questa storia adolescenziale di bullismo e abbandono scolastico, l'amicizia impossibile con un gheppio lo squarcio di umanità che prevale sull'ambiente perduto.
Scenografia 7: vie di cani che abbaiano e villette a mattoni anneriti, colline di un verde annebbiato, il grigio torpore del provincialismo dello Yorkshire.
Cast 7,5: la versione inglese dei 400 colpi marca una prestazione formidabile di dedizione alla falconeria e vera affezione ai richiami, fumo di punizioni corporali e acrobazie su una traversa di sfide comiche.
Regìa 6,5: l'inesperienza del regista fa registrare passaggi a vuoto di melensaggine e linearità non finalizzata a contraltare di quadri immortali di lezioni alla lavagna e partite di calcio.
 


 
 
 

martedì 28 agosto 2012

Scorsese Filmography/Alice non abita più qui



Sceneggiatura 7.5: tomi di pagine scolorite e atti di finzione teatrale, la fusione dei generi ad accentuare di volta in volta il mélo, il dramma, la commedia della grande tradizione hollywoodiana. 
Scenografia 6: c'è un'America molto naturalistica in motel di second'ordine e squallidi bar per una colazione al prosciutto o una serata allo scotch di un pianoforte. Arizona non pervenuta.
Cast 7: improvvisazione e maschere da tic nervoso, pianti soffocati e paralisi lavorative, un Oscar a coronare una Burstyn reginetta della provincia statunitense ben sorretta dai comprimari.
Regia 7,5: opera assai lontana dalla produzione classica di Scorsese, denota un inizio dissacrante e un finale sospeso tra le pagine di un fotoromanzo che scorre come la nostra vita di tutti giorni.



venerdì 24 agosto 2012

Inquisition Discography


 
Variante black del death'n'roll con toni cupi e melodie lente a sfuriate improvvise.
 


ODOTPMM (82) cover 78
Astral path to supreme majesties (82) Command of the dark crown (82)
Desolate funeral chant (80) Cosmic invocation rites (83)
Upon the fire-winged demon (82) Ominous doctrines of the perpetual mystical macrocosm (80)
Crepuscolar battle hymn (80) Hymn for a dead star (81) Across the abyss ancient horns gray (83)
 


NDO (81) cover 58
Ancient monumental war hymn (80) Nocturnal gatherings and wicked rites (82)
Strike of the morning star (83) Through the infinite sphere our majesty shall rise (80)
Infernal evocation of torment (82) Where darkness is Lord and death the beginning (78)
Nefarious dismal orations (82) Enter the cult (80)
Before the Satan symbol we wow and praise (80)
 


MGOL (79) cover 64B
Baptised in black goat blood (80) Crush the Jewish prophet (81)
Under the black inverted pentagram (80) Of blood and darkness we are born (78)
Dark mutilation rites (79) Magnificent glorification of Lucifer (79)
Impaled by the cryptic hordes of Baphomet (78) We summon the winds of fire (78)
Eternal loyalty to our Lord Satan (79)
 
 
ITMTOS (79) cover 74
Embraced by the unholy powers of death and destruction (80)
Enshrouded by the cryptic temples of the cult (80) Kill with hate (78)
Rituals of human sacrifice for Lord Baal (78) Inovking the majestic throne of Satan (80)
Hail the king of all heathens (79) The realm of shadows shall forever reign (80)
For Lucifer my blood (80) Imperial hymn for our master Satan (78)
 


ITIROTAC (80) cover 80
Unholy magic attack (80) Those of the night (80) The inititation (79)
Empire of the Luciferian race (80) Summoned by ancient wizards under a black moon (79)
Journey to Infernukeurreka (82) Into the infernal regions of the ancient cult (81)
Mighty wargod of the Templars (81) Solitary death in nocturnal woodlands (80)
 

 

giovedì 23 agosto 2012

Letteratura contemporanea/Zhang Jie

 
Un mosaico da ricostruire senza fretta, la scomposizione temporale e spaziale delle tessere a creare sottouniversi familiari all'interno del macrocosmo della storia tra gli amanti, a sviscerare fallimenti di coppia sullo sfondo della grande storia della repubblica poi popolare a partire dall'invasione giapponese. Figlie illegittime e sesso, auguri di natale e studentesse picchiate in classe, cibo di strada dagli hutong pechinesi e altipiani di piante secolari e richiami duri a morire. Un filo di autocompiacimento si perdonerà alla maestria dell'intreccio. VOTO 8
 
 

mercoledì 22 agosto 2012

Horrorland/The cabin in the woods




Sceneggiatura 5: metacinema ingeneroso di intuizioni geniali e realizzazioni rionali, la parodia a prevalere sul plot fantasma del teen horror, irritanti contorni di scommesse e scienziati sempre ligi al dovere. Raimi ne avrebbe fatto un capolavoro, Wheddon banalizza il tutto.
Scenografia 5: corridoi anestetizzati al bianco, villette in legno prototipali, nella polvere della scelta del blockbuster che fu l'incapacità di mettere a fuoco la fotografia.
Cast 5: in equilibrio precario tra il proprio ruolo e quello della farsa che rappresentano, gli attori simboleggiano la decadenza di un genere che può arrivare a rasentare la demenza.
Regìa 5.5: un'unica scena salva parzialmente il bilancio di una pellicola da rigirare, tra mostri marini e dinosauri, zombie e ju-on jap la mattanza della stazione di controllo centra canoni splatter e retromaggio scomponibile. Il fast forward può sostituire il resto.





lunedì 20 agosto 2012

Horrorland/Livide


Sceneggiatura 6-: Grimm went Vampiric horror, with some reluctancy. Decisamente inopportuni tanto lo spoiler anticipato della vasca da bagno quanto i flashback esplicativi degni di un documentario. Tutto il resto è pregevole, ma i difetti di fabbrica pesano.
Scenografia 6,5: splendide vedute delle scogliere del Finistère, Francia provinciale di villaggi di case persianate e colorate, interni goticizzati senza enfasi.
Cast 6: solo la protagonista già vista nella precedente pellicola del duo salva la troupe dal naufragio, di dubbi perpetui e riflessioni in rapido mutamento, non c'è vero sole per la ballerina vampira.
Regìa 7: capacità artistiche già fuori discussione dopo un semplice incipit descrittivo di uccelli marini e teste mozzate, il buio è quello di un quadro horror a tinte artificiali, splendido cinema l'esecuzione a pugnalate al ritmo del carillon.