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Sceneggiatura 6,5: il mondo oscuro delle adozioni internazionali, un certo senso da primato occidentale e la vaga speranza di un figlio appesa alla fragilità di pochi fili.
Scenografia 7: Alpi savoiarde di segreterie telefoniche e ninnoli da neonati, campi fluviali e remork asiatici, il senso del bello reso attraverso la semplicità del quotidiano.
Cast 6,5: ruoli che imprigionano in stereotipi da registratori di messaggi, l'ironia che riesce a trascendere il dramma di attimi protratti di disperazione.
Regia 6,5: il senso dell'odissea perennemente incompiuta, i tic di coppia che seguono un percorso piuttosto sui generis, scatti pennellati a ridare ciò che la burocrazia toglie alla Cambogia.
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