Sceneggiatura 6: il déja-vu è stantio di metafore e twist, un compitino senza inventiva che vive di esperienze riciclate su fantasmi e apparizioni improvvise.
Scenografia 7: fantastica India che aggiunge elementi nuovi di goticità, piccoli frammenti di quotidianità della grande metropoli, vetrate traforate e ampie sale di ricevimento.
Cast 6: una madre e le prove di una vita, templi di domande e risposte, incubi quotidiani portati con dignità di recitazione minima da un cast onesto.
Regia 7: merce rara di punti di ripresa mutevole, qualità imprevista per uno script horror, paesaggismo del subcontinente diffuso e scene buie scary style.
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