martedì 10 gennaio 2012

Horrorland/Ekusu Kurosu





Sceneggiatura 3: trama pretestuosa ma ancora possibile nei limiti non denunciati di una storia romanzesca, gli elementi implausibili assurdamente messi in risalto a rischiarare sin dalle prime riprese la follia di una messa in scena patetica.
Scenografia 6: montagna termale, sentieri nei boschi, tunnel di mezzerie tassistiche, toilette devastate argentiche, rifugi in legno di immancabili porte giapponesi.
Cast 4: una delle due attrici principali (Ami Suzuki) prova a urlare situazionismi credibili, ma naufragare assieme alle comparse indecenti è l'unico destino possibile.
Regìa 3: Fukasaku farebbe bene a cercarsi un'altra professione, al di là delle imbarazzanti citazioni da One Missed Call (inevitabili forse vista la penetrazione nel substrato j-horror di quella trilogia, n.d.b.), la pellicola consta bellamente di scene grottescamente assurde, forbici giganti al rumor di motosega, strade strette di ombrelli, croci e fidanzati originari dei monti. Oltre (ben oltre) il limite del ridicolo.

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