Sceneggiatura 6-: la reprise stantìa delle intuizioni pangbrothersiane annoia i possessori della chiave di lettura datata 2002, ma la virata americana del finale assicura un minimo di linfa vitale, da centellinare tra paranoie terroristiche e buonismo da medaglia.
Scenografia 6+: il finto Messico di ben riconoscibili casette in legno made in USA risolleva lo skyline losangelesiano di downtown asciutte, evocative scritte in castigliano e polverose fabbriche bruciate.
Cast 6: la diva di silicone assesta una prestazione tutto sommato convincente, smentendo i soliti prevenuti (tra cui chi scrive, n.d.b.), peccato che Nivola sia per tutto il film su una nuvola.
Regìa 5+: la mano europea di Moreau affonda il blockbuster statunitense, flash di numeri ossessivi, cappelle bianche a Figueroa, apocalissi REMiane di code alla frontiera, ma un confronto perso per KO alla prima ripresa con le scene agghiaccianti dell'originale freddamente replicate.
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