Sceneggiatura 6: soggetto di spendbilità classica, ironia arma inusitata, l'improbabile perennemente in agguato a giustificarsi nella mezza parodia di omosessualità, tradimenti, omicidi e ben noti spiriti maligni dai capelli lunghi.
Scenografia 6: un ospedale impossibile, infermiere sexy e nessun altro, le stanze suspiriche di porte fucsia, lampade viola e insegne rosse e blu.
Cast 6: nel dubbio della scarsa aderenza al filone horror ci si salva con l'avvenenza e con la più consona assimilazione alla pseudocultura pop.
Regìa 7+: una coppia di esordienti con le idee chiare, dagli omaggi ai grandi maestri alla contaminazione della pellicola con scene al limite del softcore, linearità spezzata, splatter e denuncia nascosta.
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