Sceneggiatura 5,5: ambiziosa trasposzione di Zola, sofferenza della Hollywood deteriore, lentezza di minimalismo descrittivo, svolta classicamente parkiana (tardiva, n.d.b.) verso un noir con punte horror assai edulcorate.
Scenografia 5: l'Hangul unica coreizzazione presente, le backstreets del sonnambulismo appena accennate, pessima la presunta Africa nera di virus mortali.
Cast 5,5: schizofrenia okbinica malamente supportata dalle incertezze maschili, menzione speciale per lo stato comatoso di Kim Hae-sook/Lady Ra.
Regìa 6,5: le immagini vivide della cinematografia parkiana latitano, assenti nella prima vampirizzazione pretestuosa, lampanti in un mare di incertezza nella sofferta commozione della storia d'amore terminale.
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