Sceneggiatura 6: l'idea campale derivativa di tutta una letteratura fumettistica, i meccanismi della finzione in piedi sino all'esplicitazione del diversivo, romanticismo noir inespresso di rinunce sconfitte e fughe poco traumatiche.
Scenografia 6+: la nobiltà decadente dell'ex capitale piemontese fotografata con un garbo sfuggente, dalle strade della periferia orientale ai lungofiume alberati delle notti tradite.
Cast 7: Timi è in effetti sempre più bravo (cit.), la sconosciuta russa dà vita meravigliosamente al suo personaggio, la sofferenza è nella recitazione amatoriale di comparse assurte a ruoli di un certo peso.
Regìa 6,5: primo lungometraggio capotondiano, la scuola dei videoclip lascia immagini di cinque secondi che si alternano bene nei momenti descrittivi (l'hotel, la villa, la strada), rivelandosi un limite nell'introspezione psicologica di sentimenti contrastanti.
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