Sceneggiatura 6: tre generazioni di storia siciliana, memoriale ipoteticamente solido di completezza, rilettura da realismo magico-comico inappropriata, errori di riproduzione ridotti al minimo in un calderone insignificante.
Scenografia 6,5: Bagheria (in primis la straordinaria Villa Palagonia) riluce di un HDR esagerato, forzatamente spettacolare, che scuce dal palmares del film un meritato premio alla fotografia di mercati e rioni tunisini, vallate desertiche e quarti stati marcianti.
Cast 5: il teorema tavianico dei comici recitanti non paga nella pellicola tornatoriana, i semi esordienti protagonisti infilano una lunga serie di scene mediocri.
Regìa 5: unitarietà di facciata coniugata in mille spezzoni senza collante, storia fascista ed elezioni democristiane, alcune scene corali di indubbio effetto spettacolarizzante salvano il sopravvalutato direttore da stroncature ancora più marcate.
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