Sceneggiatura 6,5: il canovaccio gotico, appesantito dai decenni, trova sollievo in gocce di mistero sparse sull'incedere incalzante di un sadomasochismo albeggiante, a forgiare un piccolo classico del genere vampiresco.
Scenografia 7: colori e costumi vivacissimi, necessità virtuosa dei tempi a mascherare da maniero ottocentesco la modesta rocca di Tor Caldara.
Cast 7: Christopher Lee codifica il personaggio del nobile perverso, memorabili le riprese del suo volto alle finestre notturne, spettatori pallidi i colleghi.
Regìa 6: colano le critiche positive dai vulcani perennemente in attività dei mercenari, ma il maestro per una volta sottrae anziché aggiungere ai limiti di una storia semplice dalla climax scontata, il realismo scende in un paio di scene sotto il livello di guardia e la colonna sonora non sottolinea come in altre pellicole i momenti di presunta paura. La stima e la sufficienza.
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