Sceneggiatura 6-: goticità di cinquant'anni fa, la trama gogolstokeriana sanguinante di inesattezze geografiche e plausibilità ovvie, il fascino del demonio limitato dalla fedeltà ai canoni di uno stile ancora da codificare.
Scenografia 5,5: effetti speciali, nebbia, frasche, buio e quant'altro cercano invano di nascondere l'inesistenza di quinte degne di tal nome.
Cast 6,5: interpretazione sentita per Barbara Steele nel doppio ruolo, qualche maschera di cera del Dominici di turno a censurare l'impacciato Richardson.
Regìa 7: da una partitura modesta un esordio convincente, tra le banalità manieristiche spiccano già alcune inquadrature interessanti di occhi che si riformano e quadri che si incendiano, cadaveri che trovano la pace e corde di impiccati.
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