Sceneggiatura 3,5: l'amata suoneria del classico di Takeshi Miike è ormai solo un pretesto, asili di telefoni a cornetta azzurra, sotterranei marebitiani, ispettori di polizia e frammenti di un'altra storia da raccontare. Plot totalmente insensato, un mezzo punto di vitalità per il finale a sorpresa.
Scenografia 4: Taiwan incredibile di ghost towns e foreste, un ristorante cinese in Giappone.
Cast 4,5: Asaka Seto e Mimura bucano lo schermo con l'avvenenza elegante di chi non sa recitare, 100% amateur la truppa maschile di contorno.
Regìa 4-: gli omicidi in diretta del primo episodio gridano vendetta, in questa epica, noiosissima ricerca di nonni e bambine assassine l'unica suspense è legata agli ovvi ju-on. Pallino bianco alla disillusione.
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