Sceneggiatura 6,5: il lato inconsueto della codificazione thriller-horror, silenzi in collegi un tempo affollati, rubinetti che si aprono, vasche per bambini che fanno paura, il manicomio dell'anima nella provincia di un dopoguerra ancora avvertibile.
Scenografia 6,5: Romania francese di boschi e palazzi neorinascimentali, Ilfov felice di interni fatiscentemente riprodotti.
Scenografia 6,5: Romania francese di boschi e palazzi neorinascimentali, Ilfov felice di interni fatiscentemente riprodotti.
Cast 6: dignitosa prova della Ledoyen, vagiti di una cretura morente sulle attese infinite dei montacarichi, qualche riserva sull'alternativa Doillon fuori tempo massimo.
Regìa 6: Laugier vive di invenzioni repentine, uno specchio che si rompe, una palla che cade, ma il ritmo della sua prima creatura non esiste, ballata soporifera interrotta da fulmini scary al ciel sereno della messinscena.
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