martedì 17 gennaio 2012

Cinema americano/Che





Sceneggiatura 7: il compiersi della rivoluzione cubana e le sue immediate conseguenze newyorkesi, potati i rami trionfalistici di dubbia rilevanza storica, l'attesa del momentuum trepidantemente prolungata nel lento scorrere del cammino.
Scenografia 6,5: Puerto Rico si presta a impersonare i cugini dai colori invertiti, le foreste delle lunghe marce, le plazas dai portici colorati, le convertibili rubate del supporto batistiano.
Cast 6,5: Del Toro entra in parte nella caratterizzazione guevariana, con la progressione tipica degli eventi, fino alla morigerazione insoddisfatta di un presagio per i savi.
Regìa 8: l'autore degli Ocean's rinasce regista spezzando nell'alternanza la cronologia, narrazione in bianco e nero per il palazzo di vetro, a colori per gli accampamenti di fucili e stivali, l'audio a sovrapporsi ogni volta significativamente. Chapeau, Soderbergh.

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