Sceneggiatura 6: anche la Hollywoood infestata dalle ragnatele del 2009 sa produrre idee spendibili, doppi giochi intrecciati nel passato di un interludio romantico da ripetere sconsideratamente all'infinito, il lieto fine a premiare altri contendenti.
Scenografia 5: Paradise Island, Bahamas, l'unica location depictata da finestre panoramiche al pari dell'ovvia NYC, ridicola la finta Dubai, impersonalmente europee per americani Roma e London.
Cast 5: Owen (Clive, non Wilson, n.d.b.) guarda il suggeritore, la Roberts appena meglio, la grande coppia di Closer affonda, si salva dal naufragio collettivo l'euforia sconfitta di Paul Giamatti.
Regìa 5+: il background di Gilroy (sceneggiatore) di tutto rispetto, ma in confronto alla trilogia dei Bourne manca il ritmo di una regìa adeguata, che cavalca la deframmentazione episodica senza spezzare una piattissima esposizione, vivacizzata solo dal riuscito parallelo conclusivo.
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