Sceneggiatura 8,5: Lindqvist a precorrere il filone vampirico moderno meyeriano, nel freddo scandinavo il sangue sporca strade di ghiaccio dell'anima, l'alfabeto morse la via d'uscita dai vicoli ciechi delle esistenze al neon.
Scenografia 7: Blackeberg, periferia popolare di Stoccolma, una stazione e un sottopasso, le altre location prestate alla pellicola dalla più nevosa Lulea.
Cast 7: da nomination senza premio la Leandersson, vampira in erba di attacchi dagli alberi, disciplinato Hedebrant la vittima innamorata del bullismo.
Regìa 6: Alfredson trasforma un pamphlet horror in una storia d'amore tra adolescenti, filmando per dovere di fedeltà scene che meritavano di essere processate da un settorialista citazionista (il sangue dagli occhi, l'attacco dei gatti, il suicidio dalla finestra, la mattanza finale in piscina). Sufficienza da occasione persa.
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