martedì 17 gennaio 2012

Cinema israeliano/Il giardino dei limoni





Sceneggiatura 8: meravigliosa poesia contemporanea di storie d'amore impossibili e solidarietà femminile al di là di un filo spinato, rigidità militare flessibile e illusioni di entrambi gli schieramenti. Oltre ogni retorica.
Scenografia 7: le cupole di Gerusalemme, il caos bianco-rosso-verde di Ramallah, i cartelli stradali bilingui di una terra contesa da 3000 anni.
Cast 8: strepitosa Hiam Abbass (già ammirata nel precedente tentativo riklisiano), curata come tutte le donne ebree (cit.) la simpatizzante femminista Lipaz-Michael.
Regìa 7: scatti quasi fotografici a dimensionare l'accaduto, lunghe pause di dialoghi lenti e soppesati, linearità obbligata di limoni tagliati dal muro di demarcazione. Il lieto fine c'è soltanto nei film americani (cit.).

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