Sceneggiatura 8: i quaranticinque anni trascorsi l'hanno codificato come cult movie, il primo 'giallo' del cinema italiano, l'omaggio a Hitchcock, evidente già nel titolo, perpetrato con continuità di intenti e risultati, la storia di verosimiglianze incredibili intricata in un'ovvietà nascosta.
Scenografia 8,5: favolosi shots 'turistici' di una Trinità dei Monti deserta (teatro degli omicidi, n.d.b.) e altre meraviglie romane (notably il Colosseo). Il bianco e nero e il frequente utilizzo dell'effetto sfuocato rendono la fotografia (curata per l'ultima volta da Bava stesso, n.d.w.) un manifesto di stile.
Cast 6,5: Bava si lamentò di non avere avuto Stewart e la Novak, ma il distinguo è celere tra l'opacissimo Saxon e la brillante Romàn, ruolo cardine della credibilità complessiva.
Regìa 8,5: la tensione trasmessa da un martello pneumatico in scene clou omaggianti e omaggiate (il filo, l'ascensore, il registratore...), il poliziesco classico portato avanti da voce narrante e sporadici intermezzi comici. Anatomia del thriller.
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