martedì 10 gennaio 2012

Horrorland/Shock




Sceneggiatura 5: fantasmi inconsistemente diurni e bambini posseduti à la Stephen King, l'inopinata vita familiare a tre all'alba dei divorzi facili, latitano originalità e sostanza.
Scenografia 6: scogliere di un tramonto funebre, l'altalena infantile di giardini settantiani e scale in legno.
Cast 6: vive il suo dramma con onesta partecipazione la Nicolodi di altri maestri dell'horror, Steiner l'agente immobiliare pilota le sue evoluzioni più a fatica, e non fu certo una piccola stella l'allora infante David Colin JR nel ruolo cruciale di Marco.
Regìa 7:
la mano bianca della statua dimenticata tra le pieghe del divano, senza scomodare classici canti del cigno Bava tesse riusciti momenti di tensione attorno a un bossolo di poco conto, una climax finale ben sottolineata dall'onnipresente musica spaventevole e dal precipitare degli eventi.

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