Sceneggiatura 7: letteratura classica horror dell'era demoniaca del cinema americano, imprescindibile pietra miliare di un filone prolifico, elementi di road movie in un epilogo giustificativo a priori di quello che verrà.
Scenografia 6,5: goticità urlante di festini tragici e ponti londinesi ben noti, omaggi argentici a seguire nella classicità romana, rovine della città santa, persino un set baviano di tombe, cani e strade sempre troppo strette.
Cast 7: Lee Remick si pupillizza di paura, di disperazione, di rassegnazione, buona la credibilità peckiana nel suo scivolare contrastato verso l'atroce verità di uno sciacallo e di una venerazione.
Regìa 7,5: combinazione di geni thriller e horror con netta prevalenza dei primi, le scene clou assolutamente ben girate di tensione a scale e cappi, punte coloristiche sparse.
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