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Sceneggiatura 8: giallo classico di falserighe zoologiche, sporcato da un'inondazione di vernice rossa di ripetuti tributi hitchcockiani, una mezz'ora di intrattenimento poliziesco a riversarsi in un' escalation di sangue e paura rimasta giustamente memorabile.
Scenografia 6-: la villa dei misteri, il teatro del congresso di parapsicologia, la fontana del Po pilastri di una vicenda troppo torinese per l'ingenua finzione hopperiana romana.
Cast 6,5: Daly regolare, brava la Nicolodi ad attirare impossibili sospetti, Pagni macchietta aggiunta di tramezzini dell'universalità italica che fu.
Regìa 8,5: voto minimo per una macchina da presa fenomenale di particolari elettrizzanti, maniglie, manichini, coltelli, giradischi e alberi di natale, di colonne sonore da oscar gobliniani, di locations spettrali nere e misteriose. Qualche filtro a conversazioni da canovaccio di bicchieri e sedili avrebbe giovato di freschezza. Capolavoro perfettibile (R).
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