mercoledì 14 dicembre 2011
Allen filmography/Vicky Cristina Barcelona
Sceneggiatura 5: la trama per definizione incanalata in un vicolo cieco, le vacanze europee di due amiche americane di diversità troppo palesi per poter impersonificare una convivenza anche solo di minimi interessi. Ma il solito tritacarne alleniano sull'amore coniugale, matrimoni falliti e lesbismo, triangoli intellettuali e tradimenti istituzionalizzati, mostra ormai decisamente la corda.
Scenografia 7,5: Vicky Cristina Oviedo regala poche ma intense suggestioni a titolo di ringraziamento personale (Oviedo ha eretto una statua di Allen nel 2004, n.d.w.). Gioco facile nella capitale catalana, tra modernismo e finto folclore.
Cast 5: totalmente fuori ruolo l'attrice inglese Rebecca Hall per l'ambigua parte di Vicky, no matter her nomination, inguardabile (a differenza del recente passato alleniano, n.d.b.) la Johansson fotografa svogliata. Un filo meglio gli ispanicohablanti Bardem e Cruz, discreto a sorpresa Chris Messina.
Regìa 5,5: atipicità di forma narrativa, voce narrante da libro stampato, ironia assente e dramma leggerino, tipicità logorroica di discorsi vuoti davanti a un bicchiere di vino. Il calore di certe riprese in esterni salva almeno il confezionamento del prodotto, ma una volta aperto il pacco restano solo rimpianti.
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