martedì 13 dicembre 2011

Consigli per la lettura/Bacchelli


La dicitura di romanzo storico fa presagire uno squilibrio tra narrazione in persona e interventi di un presente che commenta, fastidioso dualismo iniziale poi sfumato di noia tra dialoghi di nessuna importanza. Pagine commoventi di grande letteratura, perfette per le antologie smembranti, appaiono all'improvviso nel trasporto del cadavere del grande Giulio sino alla sua dimora, i tre schiavi scolpiti nel tramonto di una Roma antica deserta. Una simile illusione si ripete nel percorso mortale del gallo Segomo tra i cunicoli dei colli capitolini, ma non basta a salvare un titolo che ha nella corrispondenza storica dei vari Calpurnia, Cleopatra, Antonio e Bruto l'unico vago motivo d'interesse. VOTO 5+

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