Letteratura classica/Grass

Immensa metafora, sarcasmo inesauribile e verità assolute nel ripercorrere l'inutilità della storia e della vita secondo il pessimismo tipico del realismo magico.
Diviso marcatamente in tre parti (Anteguerra, WWII e Dopoguerra), una prima parte introduttiva piuttosto indigesta (causò abbandoni illustri, n.d.b.), una parte centrale che letteralmente ruba ogni parola al lettore catapultato in un vortice di eventi incredibili, l'epilogo a riprendere le distanze complice anche il cambio di scena narrativa (dalla fascinosa ex città libera all'anonimato della Ruhr).
Grass plasma dalla cera la guerra con la partita di skat durante il celeberrimo assedio alla Posta Polacca, reinventa la religione con il miracolo della statua di Gesù che stambura, concepisce la storiografia dell'olocausto con il disinfettante e i treni a percorso inverso, disegna le traiettorie di nuovi viaggi con la sgangherata avventura francese del circo di deformi, scolpisce su pietra la seduzione di un nuovo amore di spiagge e polveri effervescenti, filma da una telecamera fissa la ribellione giovanile un po' paliana di variegate baby gang ante litteram.
Capolavoro assoluto per le sue pagine migliori. VOTO 8 (7/10/7)