Sceneggiatura 8,5: radici di un capolavoro dall'ispirazione evidente, Woody goes beat, comicità sessuale incontenibile, stralci di racconti brevi a incidere sulla storia principale.
La realtà è la stessa per tutti, noi scegliamo solo come scomporla personalmente (cit.).
Scenografia 6: essenziale, pratica di taxi gialli, persino ripetitva di scenari già visti in altre storie alleniane, NYC mantiene una discreta aura di fascino polveroso.
Cast 5: la cinepresa è intuibile dalla scarsa recitazione di alcune delle stars hollywodiane (Shue e Moore in primis), ma anche dai grotteschi carneadi reali e immaginari di cui si circonda il buon Harry.
Regìa 6: manca il giusto cipiglio per supportare una sceneggiatura geniale, gli scatti innervosiscono, la finzione doppia manca di teatralità, le riprese banalmente attrezzate.
La realtà è la stessa per tutti, noi scegliamo solo come scomporla personalmente (cit.).
Scenografia 6: essenziale, pratica di taxi gialli, persino ripetitva di scenari già visti in altre storie alleniane, NYC mantiene una discreta aura di fascino polveroso.
Cast 5: la cinepresa è intuibile dalla scarsa recitazione di alcune delle stars hollywodiane (Shue e Moore in primis), ma anche dai grotteschi carneadi reali e immaginari di cui si circonda il buon Harry.
Regìa 6: manca il giusto cipiglio per supportare una sceneggiatura geniale, gli scatti innervosiscono, la finzione doppia manca di teatralità, le riprese banalmente attrezzate.
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