Sceneggiatura 6: intrecci scaduti tra polemiche reiterate e gag già viste, il copione dei giornalieri un pretesto di poca originalità per gli sfoghi ripetuti dell'uomo medio sulla fine dell'amore coniugale.
Scenografia 5: il Greenwich Village si intravede, la sua presenza così fortemente intrisa nella filmografia di Allen da restare sulla scena anche in assenza di esterni.
Cast 7: un plauso a dire il vero poco kezichiano per le 66 primavere dell'istrione, gli sdoppiamenti di personalità al bar la punta dell'iceberg delle scenette sulla cecità.
Regìa 6: la comicità resta un appiglio obbligato per il Konigsberg ritroso che non sa soddisfarsi di satire pungenti destinate ancora una volta a fallire.
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