Sceneggiatura 6: l'attualizzazione della tragedia greca, tema non nuovo di gag da pianeta comicità, attraverso il percorso credibile di famiglie americane variegate tra figli adottivi scambiati e amorazzi da rimorsi effettivi.
Scenografia 6: NYC senza lustrini, palestre madisoniane e backstreets senza storia, mera quinta teatrale di raccordo il palcoscenico sottoutilizzato siciliano.
Cast 6,5: Academy awards sorviniani, fuori ruolo come da intuizione produttiva la Bonham Carter, gestualità ripetitiva tra le battute a tema alleniane.
Regìa 5: precocemente invecchiato come il successivo e similare TDILY, lacunoso nell'introspezione, sbilanciato nello sviluppo, di qualche misera battuta divertente (con o senza doppiaggio).
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