Sceneggiatura 7: verità alleniane arcinote (l'arte, il successo, l'amore, l'ambiente) camuffate da commedia sentimentale ai tempi del charleston, il peso della criminalità italofona in America una chiave di lettura che supera i sedici anni della pellicola.
Scenografia 6,5: bella ricostruzione, manifesti teatrali e frontoni in legno, il primo shot su una Times Square invecchiata di insegne commeciali al neon dai toni dominanti giallo-rossi.
Cast 6: è scadente dal primo dialogo la convinzione artistica del Cusack di turno, relegato al ruolo per sempre il Palminteri, la bilancia si mantiene in equilibrio per le performances accattivanti di Wiest e Tilly, grandi star decadute e favorite sceme per il plot.
Regìa 7: estetica pura in ogni ripresa, consona a tempi e luoghi descritti, sparatorie al buio di un molo, cene in ristoranti di corpi di ballo, appartamenti di lusso dai paralumi tra nouveau e déco, quinte teatrali di improvvisazione attorno a un tavolo.
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