martedì 13 dicembre 2011

Letteratura classica/Canetti



Affresco molto parziale degli anni '20, Canetti racconta solo le tangenze della sua vita, di una presunzione intellettuale fuori dal comune, tra una visione utopisticamente positiva della massa e citazioni di classici a ripetizione. Sentimenti veri non ne trapelano, la sola cosa importante è leggere più libri degli altri. Restano per fortuna i mille personaggi dell'era tratteggiati anche solo sommariamente dal provincialismo egocentrico di Elias, dai nomi noti della Berlino dell'epoca (Grosz, Brecht, Doblin...) al mito viennese Karl Kraus (La Fackel del titolo è sua, n.d.b.), di cui l'autore è profondamente succube per diversi anni, salvo dimenticarlo dall'oggi al domani per dedicarsi all'osservazione dei personaggi da osteria. Voto 6.


 

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