martedì 13 dicembre 2011
Letteratura contemporanea/Ginzburg
Personaggi italici di una mediocrità incredibile, un universo di miserie intellettuali che si trascina alla morte senza avvenimenti degni di essere vissuti. Giudizio feroce della società dei '70, a centottanta gradi, dai post sessantottini capelloni alle anziane signore della borghesia, tutti nuotano in un calderone di cui non hanno coscienza, persi dietro ad amori che non esistono, ad amicizie da tradire, a convenienze da salvare. La Roma del libro emerge di rimando, un'urbe perifericamente squallida, scenario quanto mai adeguato per le impossibili vicende delle due famiglie descritte, cui lo stile di scrittura, ricco di banalità e frasi semplici, aggiunge una buona pennellata di amaro realismo. VOTO 8.
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