martedì 13 dicembre 2011
Letteratura contemporanea/Oz
Cosa resta di ciascuno di noi? Chi vivrà a Gerusalemme tra cento anni? Romanzo che parte (troppo) leggero, con qualche trascurata ripetizione, a narrare la storia di un fallito caricaturale che vive sulle spalle di chi lo sopporta, avventuriero sconfitto di scorribande grecomaltesi, pur avendo dalla sua cultura molto sopra la media e capacità letterarie. Ma le pagine crescono di spessore nell'approcciare la critica alla sinistra filoaraba e alla destra oltranzista, introducendo personaggi di contorno che caratterizzano la Jerusalem degli anni '90, storie umane universali sulla sirena che annuncia lo shabbat. L'elaborazione del dolore finale vale da redenzione per Efraim, pronto a dare il suo contributo per la pace della soluzione a due stati. VOTO 6/7
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