...e ho dato la seconda chance a Vassalli. L'appassionato storiografo ci porta nel Veneto della breve epopea napoleonica, lasciando l'approccio saggistico dell'attualità ai margini, di gelaterie tedesche che non invadono la vita quotidiana del villaggio a polenta della fine del '700. Diversi momenti memorabili (l'omicidio di Capodanno, la discesa in zattera lungo il Piave, la Venezia corrotta, l'azzeccagarbugli manzoniano bellunese, la scoperta della patata) ridotti quasi a episodi a sé stanti in assenza di una vera struttura portante (Marco dopo l'esordio poco più di un fantasma evocato, Mattio sempre in balia di altri destini nella sua rincorsa verso la follia della crocefissione cristiana). Zoldo non è Zardino, evidentemente. Comunque solido. 6/7
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