martedì 13 dicembre 2011

Letteratura classica/Proust VII



L'incontro nostalgicato (ma dalle nuances rigorosamente prive di malinconia, n.d.b.) tra i due amanti mancati dei Champs Elysées fa da preambolo a una magnifica descrizione storica della Parigi durante la grande guerra, tra bombardamenti di politiche da discutere e case di piacere da film di bassa lega. Poi l'autore parte a elucubrare sull'arte, vera via di personalizzazione del mondo, e sul significato del tempo, per il quale nell'attimo in cui tutti i ricordi vengono a galla il fardello umano si fa pesante. Ed è proprio così che, inopinatamente, Proust si fa metaletterario e l'io narrante invecchia di colpo, chiudendo un po' troppo bruscamente una grande opera letteraria di sette tomi imprescindibili. VOTO 7/8

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