Orbene, le illusioni si spengono all'alba, un'alba tutt'altro che breaking ma molto forever, ben due occasioni autodistrutte di rendere interessante la trama, attacchi rientrati nella scontatezza di un epilogo onestamente 'inimmaginabile' per una tetralogia di tale successo. Una sola invenzione (la creatura metà vampiro metà uomo dall'imprinting werewolfiano), minimizzata dall'istinto di conservazione nei confronti degli sviluppi, teorie di combattimento vampiriche più teoriche di un trattato di dungeons and dragons, una parata di personaggi degna del miglior Tolkien (un omaggio, tributo, riconoscimento?), molti buoni solo per la fantasia degli scemi e l'intelletto dei produttori di inchiostro.
VOTO 5
VOTO 5
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