mercoledì 26 maggio 2021

93rd Academy Awards/Quo Vadis, Aida?

 

Sceneggiatura 8: la follia di questa Terra esposta con grande semplicità, nell'omicidio che nasce da invenzioni di potere e nell'inadeguatezza di chi deve opporvisi, a contraollare i nomi su di una lista. Non è cambiato niente da allora, purtroppo.
Scenografia 7,5: Srebrenica fascinosa di colline verdi in una valle dove spuntano le varie emergenze monumentali di religioni che vivono solo grazie a un odio reciproco di buone azioni per la propria egoistica parte.
Cast 7,5: gli occhi di ghiaccio dell'ex interprete della base delle Nazioni Unite, che osserva la recita di fine anno nella scuola dei bambini degli assassini dei suoi figli, non si potranno dimenticare mai. Pagine di cinema che cola.
Regia 8: un incedere lento, lentissimo, verso la tragedia annunciata di bus da imbarcare. Persone ammassate davanti a dei cancelli. La mitragliata del genocidio fuori campo, tra la gente al balcone e i bambini che giocano a calcio. Fino a quando esisteranno stati e religioni, non ci sarà mai pace.


93rd Academy Awards/Another round

 

Sceneggiatura 8: quanto è difficile trovare stimoli in un'esistenza (lavorativa e non) che risulta essere sempre uguale, col passare degli anni. Poesia eterna che celebra la vita, quella vera.
Scenografia 6: non è funzionale alla trama, che potrebbe svolgersi ovunque, fatte salve le limitazioni che i vari taboo religiosi o di stato impongono, strade di ordinata periferia, la monumentalità di un porto nell'epilogo teatrale.
Cast 7,5: attori che hanno studiato la parte, immedesimazione alcolica anche nella recitazione, per rendere il tutto ancora più vicino a occhi che hanno vissuto più volte situazioni analoghe.
Regia 7: spazi dilatati, nella pellicola, scene brevi e scene lunghe in alternanza, una storyline che a volte sembra mancare di quella ripresa di stacco o di collegamento necessaria per mantenere la direzione al livello artistico del soggetto.

93rd Academy Awards/Colectiv

 

Giornalismo d'inchiesta che sfocia in un docufilm più che meritevole, a partire dalla scelta di far recitare nella parte alcuni personaggi reali. Ricostruzione di eventi per quanto tragici che non possono sconvolgere chi da tempo sa che il business degli stati è quello di arricchire i vari substrati che li tengono in piedi. Farmaci diluiti, notturno su Bucarest.

lunedì 17 maggio 2021

93rd Academy Awards/The Father

 

Sceneggiatura 7,5: la malattia vista in prima persona, tramite l'allucinazione trasferita al soggetto, l'innovazione che conquista con poche scene lunghe a denunciare chiaramente l'origine teatrale.
Scenografia 6,5: quella Londra che conosciamo bene tutti, i quartieri ricchi e ben mantenuti di case bianche e portici colonnati, battenti alle porte e appartamenti di sei stanze.
Cast 7,5: verrà il momento in cui troveremo intrusi nei nostri flats, una porta che si chiude e che si apre in posti diversi, l'immedesimazione assoluta del pensiero piatto bidirezionale.
Regia 6,5: pennellate fotografiche a collegare gli atti della pièce originale, il focus sui personaggi senza nome di un dramma quotidiano universale.

lunedì 10 maggio 2021

93rd Academy Awards/Minari

 

Sceneggiatura 7: la vita è una grande battaglia che dura appena il momento di fare le scelte che ne conseguono, negli ostacoli che qualcuno affronta spontaneamente, in un messaggio semplice di grande attualità.
Scenografia 7: in questa annata degli Oscar, le produzioni americane danno un'immagine degli Stati Uniti molto più reale e lontana dagli stereotipi autocelebrativi, a zoomare tra le fabbriche e le campagne dell'Arkansas.
Cast 6,5: fumare sigarette, tra un sesso di un pulcino e l'altro, tra le pieghe di un nazionalismo da comunità che sopravvive nella pace della religione comune.
Regia 6: la grande poesia inziale, quasi commovente, si spegne progressivamente quando la cinepresa comincia a inseguire eventi che movimentano la storia, ma che non aggiungono nulla alla lentezza complessiva della pellicola.