giovedì 25 novembre 2021

Letteratura classica/Maugham again


Grande capacità descrittiva, con minime visioni poetiche e caratteri dei personaggi ben descritti in una prima metà del libro molto canonica, quasi da falsificazione della lettereatura dell'Ottocento. Poi lo scritto precipita un po', affrettando eventi e descrizioni, in un certo senso alla Edgar Allan Poe, mantenendo solo l'essenziale per la trama, prima di un finale buio e spaventoso. VOTO 7+

mercoledì 24 novembre 2021

Cinema italiano/Yara

 

Sceneggiatura 6,5: lineare come un encefalogramma piatto, per scelta narrativa, che nel thriller poliziesco/legale qualsiasi tipo di pubblico si aspetta un film che inizi e che finisca come il caso che racconta.
Scenografia 6,5: ambienti di una provincia vuotamente semplice, il passare del tempo tra gli aneddoti di un diario e le distrazioni minime della neve che cade, discoteche, cantieri, cani che abbaiano, modellini di aerei che cadono.
Cast 7: menzione d'onore per la giovane protagonista, anche se la scena la ruba indubbiamente tutta la Ragonese, reincarnazione perfetta della Ruggeri e della sua lunga estate senza prove prima del coup de theatre.
Regia 6,5: un nome di fama (Giordana) per una pellicola che lascia il segno su di una storia tristissima e indimenticabile, nel rispetto assoluto della narrazione nota e dei suoi rituali.



Horrorland/A classic horror story

 

Sceneggiatura 6,5: il twist che tiene in piedi la pellicola ha credibilità e rende omaggio a tutto un filone dell'horror, con prologo ed epilogo, la classica parte centrale dilatata dove si fa ricorso (volutamente) anche al copycat.
Scenografia 6,5: molto suggestiva la scena con i cadaveri di auto abbandonati nella piccola radura, reale la strada che attraversa la Sila, ben create le cataste di roghi e cerimoniali votivi per i tre mostri della tradizione.
Cast 6,5: la paura attraversa più volte il volto della protagonista, c'è la finzione che ha un senso negli abbracci affettati di un nerd, il fallimento delle vite professionali a cercare un gemellaggio virtuale. 
Regia 7: piace da subito la pellicola, per un colorismo citazionista visivamente efficace, pareti rosse di una villa in legno e riflessi di sangue sull'asfalto, trascendendo poi su una teatralità mistica, su un'ironia quasi tarantiniana. Bene, bravo, bis.