venerdì 28 agosto 2015

Horrorland/Necropolis



Sceneggiatura 5: un titolo italiano che richiama da subito le similitudini con Catacombs, il cappello introduttivo iraniano risibile, la lunga noia della discesa agli inferi per nulla claustrofobica. 
Scenografia 5: c'è una Parigi sui generis di balconate di ponti e di verande di locali, luci inevitabili e corridoi di studios a cancelli e stanze cieche.
Cast 4: sulla falsariga di Hostel e dei vari cloni ambientati in Europa (o comunque fuori dagli immacolati States), non manca la vena di follia omicida autoctona, melata di soprannaturale per una troupe improponibile nei ruoli e nelle interpretazioni.
Regia 5: indugiare senza altro scopo che la lunghezza canonica delle pellicole, un risveglio parziale di monaci mostruosi e teste mozzate, la tecnica che rende il found footage dilettantistica.

martedì 25 agosto 2015

Horrorland/Stage Fright



Sceneggiatura 7: media aritmetica tra il 9 di un soggetto che mescola sulla carta musical e horror e il 5 di una sceneggiatura effettiva che perde il filo tra comicità volontarie e involontarie. 
Scenografia 5: scelta alquanto fuori luogo quella di trasportare le suggestioni teatrali in un campus estivo, il palcoscenico svuotato del terrore iniziale dei camerini.
Cast 5: acerbi cantanti di coreografie improvvisate, maschere metal che svelano immediatamente gran parte del mistero, una protagonista troppo timida per sfondare.
Regia 6: un debutto è sempre un tentativo, le scene slasher sottodimensionate rispetto al loro potenziale di teste tagliate, gli inserti musical un embrione dalla gestazione complicata.


Horrorland/A girl walks home alone at night



Sceneggiatura 7: riuscito pastiche che gioca la carta della contaminazione surreale, tra la vita quotidiana della new wave persiana e il vampirismo facile delle saghe americane.
Scenografia 6: difficile spacciare gli ambienti californiani per ghost towns iraniane, il deserto e i veli della comunità osservante gli unici punti di contatto, nonostante le sfumature ridotte del b/n.
Cast 6,5: interpretazioni convinte dei propri ruoli, la domesticità alle arance qui rimpiazzata dai lunghi monologhi 'inside the car' della cultura statunitense.
Regia 7,5: grandissima suggestione, quadri che prendono vita nelle strade deserte, l'uso artistico dell'assenza del colore, venature horror che squarciano improvvisamente un ritmo volutamente lento. 

lunedì 17 agosto 2015

Letteratura classica/Cronin


1950, l'alba dei lenti cambiamenti dei secoli a venire, il sasso lanciato nel vortice delle emozioni proibite, la critica acerrima di una tipologia assolutamente folle di normalità dell'epoca, gretta vendetta e amor famigliare di facciata. Sudamericana la pallida 'Spagna' dei luoghi narrati, ricostruita da pochi flash assolutamente fuori campo.VOTO 7

Letteratura contemporanea/Hawkins


Giallo classico dall'intreccio semplice (sgranando la rosa è intuibile l'identità del killer), scritto senza lunghi passaggi di noia, con uso ricorrente del narratore multiplo (sempre rigorosamente femminile). Vivida per quanto fictious la descrizione dei luoghi e delle abitudini della provincia inglese. VOTO 7,5

Horrorland/Asmodexia



Sceneggiatura 6: esorcismi estremi nel sottobosco di un mondo ipotetico per un twist di prevedibilità da grandi madri, mero intrattenimento di genere senza acuti né noia.
Scenografia 7,5: tre location assolutamente superlative, dalla nota basilica del Te daré alle guglie moderniste della capitale in fieri, colline di sanatori abbandonati e sfasciati.
Cast 5,5: una coppia che non dà scandalo, un team consolidato dallo script, la leggerezza del finale a ribaltare il ruolo di eroina in regina del male.
Regia 5,5: il filone dell'horror catalano-iberico e le tematiche similari, il buio della mente e il soprannaturale a dettare legge, inquadrature di un certo stile per un terrore nominale.

martedì 4 agosto 2015

Letteratura contemporanea/Kadaré III


Maestosa come i corridoi del palazzo, intricata come i dipartimenti del potere, la metafora lucida e dettagliata annienta i regimi totalitari mettendone a nudo assurde pretese e follie reiterate. L'ascesa al trono segue i criteri impensabili del regime albanese, allegorie a ripetizione sul ruolo del suddito, della religione e delle stagioni con pillole di nazionalismo in chiusura. VOTO 7,5