giovedì 15 giugno 2017

Cinema boliviano/Zona Sur




Sceneggiatura 7: due mondi che convivono nella stessa anima, il paradosso dell'etnicità in paesi che confondono la purezza del dominatore con la schiavitù dell'indigeno, domande lasciate in sospeso tra apartheid ed integrazione.
Scenografia 7: vamos a volar, i tetti della seclusione di infanzie doratamente menomate, un cancello più volte ripreso che delimita la residenza effettiva, specchi di intenzioni e docili affetti.
Cast 7: il bianco che sbianca nei corpi nudi di promiscuità arcobaleno e fucsianero, il lento incedere dell'idioma aymara in dialoghi di primo livello, la resa di famiglia una finzione realistica.
Regia 8: semimovenze a 360 gradi, la stucchevolezza che riesce a non prevalere sulla resa artistica valdiviana, un unico circolo continuo di eventi microcosmici in successione ordinata.


Cinema peruviano/Fallen from heaven




Sceneggiatura 6,5: tre frammenti esistenziali sulle scogliere miraflorine, il tema della morte centrale, la sopravvivenza di segmenti nella brutalità di una società senza etica, le pedine sensibili isolate in una trasmissione radiofonica.
Scenografia 6: Lima la horrible, la fotografia ancora ottantiana inevitabilmente da cartolina turistica, le baracche sulla spiaggia, i cantastorie della piazza rossa, le luci soffuse dello studio 'on air'.
Cast 6: interpretazioni bollate, dalle anziane macchiette immobiliari alla suicida in carriera, il realismo dei bambini schiavi e la passione latina del corazòn enamorado.
Regia 6,5: il piano sequenza più volte tentato, il neorealismo indotto e improvvisato, Altman a Bunuel i riferimenti scontati, la scollatura complessiva a dare al buon Lombardi la palma di regista locale.

domenica 11 giugno 2017

Letteratura contemporanea/Sepulveda


Tra una gabbianella, un gatto e un nome da torero, Sepulveda lascia nuovamente il segno con brevi aneddoti autobiografici di chiese orinatoio e treni carcere, clandestinità da mutande esibite e vagoni lenti che non partiranno, il macero delle banane e la lunga storia aristocratica di un signorotto inutile di provincia. Solidità da mille racconti con copertine colorate. VOTO 7

mercoledì 7 giugno 2017

Letteratura contemporanea/Vargas Llosa


Fantastico affresco che muove le fila dalla narrazione tra voci ed eventi di un calendario apparentemente immobile, il tripartitismo accessorio, l'alone di mistero che svela l'ulteriore legame solo in un epilogo telecomandato dal vorace scorrere delle pagine. Leoncio Prado, un nome che resterà nella memoria degli appassionati di letteratura, la quotidianità di ragazzi mezzi uomini alle prese con donne, masturbazione, sigarette e alcol nel cameratismo da accademia di un triennio da cani. Lo sfondo la città, Lima infinita di quartieri e rioni, i bar polverosi di Saenz Pena, la telefonata dalla 28 de Julio, le palme della Costanera, le case buie di Lince, l'Espresso di Miraflores, i quotidiani sottobraccio in Plaza Bolognesi. Esordio da Nobel. VOTO 8,5