domenica 11 giugno 2017

Letteratura contemporanea/Sepulveda


Tra una gabbianella, un gatto e un nome da torero, Sepulveda lascia nuovamente il segno con brevi aneddoti autobiografici di chiese orinatoio e treni carcere, clandestinità da mutande esibite e vagoni lenti che non partiranno, il macero delle banane e la lunga storia aristocratica di un signorotto inutile di provincia. Solidità da mille racconti con copertine colorate. VOTO 7

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