lunedì 30 marzo 2020

Cinema americano/Se mi lasci ti cancello



Sceneggiatura 8: il genio dell'invenzione, il delirio dell'aberrazione, un mix esplosivo che perde qualche composizione nel passaggio riveduto e corretto dal soggetto da Oscar al copione lacunoso.
Scenografia 6,5: Montauk è iconica, una casa che si sfalda progressivamente tra la sabbia e le onde, i binari di una stazione ferroviaria dove i treni dei pendolari viaggiano senza cancellazione.
Cast 7: i tic dell'impulsività dai capelli colorati e le moine di un corteggiamento sfacciato, Carrey è la disperazione di tutti noi davanti a un amore finito.
Regia 6-: un preambolo che si capisce troppo presto essere un seguito, a far perdere verve alla scomposizione spazio-temporale, sequenze classiche da commedia cult e il lungo sogno dei ricordi che resistono. 

sabato 28 marzo 2020

Letteratura contemporanea/Crovi


L'atmosfera fin troppo ricreata di una Milano sotto l'occupazione fascista. Decine di aneddoti che spostano l'attenzione del presunto giallo ai costumi dell'epoca, alla storia della città, ai monumenti scomparsi, alle tradizioni dimenticate in un mix poco riuscito di Scerbanenco e saggio storico. VOTO 5

Thrillerland/Seven Sisters



Sceneggiatura 7: futuro distopico molto prossimo, l'oggi di riconoscimenti facciali, droni e app di tracciamento, tra le personaltà multiple di un universo che deve forzatamente assimilare al volere centrale.
Scenografia 7: Bucarest riconoscibile di scorci generosi 'Enter-Exit', condominii di Ceasescu mescolati alla computer grafica, vecchi androni di ascensori d'epoca e fabbriche-mercato abbandonate alla ribellione.
Cast 7: magistrale interpretazione di Noomi Rapace che copre sette ruoli diversamente diversi, lo scontro finale nel bagno della convention la punta più alta. 
Regia 6: narrativa da intrattenimento, grande attenzione al corpo a corpo, sparatorie da action movie che puntellano l'angoscia e l'attesa, non si forza il compito per personalizzare.

sabato 21 marzo 2020

Thrillerland/Circle




Sceneggiatura 9: il genio assoluto dell'ideazione non si frena e plasma una durata sostenibile, plausibile e avvincente, fino al doppio finale thrilling delle autostrade vuote e della folla mista.
Scenografia 7: una stanza iconica, frecce che indicano come votare per 'eliminare', la scomparsa dei cadaveri, il rosso, il nero e il bianco di un'astronave memorabile.
Cast 5: 50 comparse, alcune senza parte recitata, la maggior parte senza il pathos della situazione, qualcuno (Julie Benz, la finta moglie, n.d.b.) a restituire l'ansia estrema del caso. 
Regia 6,5: il compito impegnativo di occupare buona parte del cast per tutte le riprese, ma anche la capacità di tenere vivissimo il dramma della competizione nelle tecniche di sopravvivenza.

Cinema italiano/Dogman



Sceneggiatura 6: violenza chiama violenza, la vecchia legge dell'umanità applcata senza eccezioni in ambienti degradati pure fortemente umani.
Scenografia 9: nominalmente Roma (vedi furto in palazzina signorile, n.d.b.), il favoloso Villaggio Coppola sublima maginifcamente la bellezza del paese più abusivo del mondo.
Cast 7,5: magistrali interpretazioni per le due pedine principali della messa in scena garroniana, il pugile fallito e la rabbia, il padre sommesso e la disperazione.
Regia 6,5: diviso esageratamente in episodi, alcuni (la discoteca, l'omicidio) di grande pathos, altri trascinati e senza verve, con l'interrogativo di un finale sospeso e dilatato. 

domenica 15 marzo 2020

Horrorland/Eerie





Sceneggiatura 5,5: ciò che è derivativo non deve essere disprezzato a priori, l'omaggio più che evidente alla scuola coreana dei suicidi nei college attinge a certa fenomenologia del fantasma che ha radici anche locali.
Scenografia 6: scene corali di ginnastica artistica, corde tirate nei bagni del bullismo eterno, il rosso della camera oscura e il nero dell'umiliazione nei capelli tagliati.
Cast 6: Bea ha il fiato corto ma tiene testa alla suora cattiva nella sfida del mainstream che fa il blockbuster horror, espressive le giovani 'studentesse' morte.
Regia 5,5: un finale che non è quello che ci aspetta, ma anche un eccessivo manierismo centrale che alterna i rari momenti di tensione a scene di mani e urla assolutamente non riuscite.


venerdì 13 marzo 2020

Horrorland/Veronica



Sceneggiatura 7: l'unicum del caso di esperienze paranormali ufficialmente registrato, la libera reinterpretazione degli eventi consente un crescendo di paura e angoscia difficilmente dimenticabile.
Scenografia 7,5: Vallecas è una città nella città, le mute del Rayo popolano i bar sotto i condominii della periferia più bella, tra le altalene colorate dei rave party degli anni '90.
Cast 7: gli Heroes del Silencio permeano la protagonista di pregnanza dell'inizio della decade, le suore non escono dallo stereotipo della religiosità del demonio, i minori tutti spiritati da grande energia.
Regia 7,5: torna il maestro di REC, classe eccelsa di un finale tutto da vivere, l'omaggio alle ombre hitchcockiane, la colpa della possessione in un'evocazione a pennellate di scene quotidiane.

martedì 10 marzo 2020

Cinema francese/Il viaggio di Yao



Sceneggiatura 7: la poesia di un incontro nel vagare dei pensieri all'incontrovertibilità dell'oggi, la semplicità di passaggi dove il dare per scontato si scontra con il pregudizio.
Scenografia 7: road movie che svela l'Africa di oggi, strade fresche di asfalto e nuovi teatri d'arte contemporanea, tra i baobab e i villaggi dove persiste la vita tradizionale.
Cast 6,5: il gigante buono di un' Europa che fagocita lentamente lo stato mentale del continente nero, la fuga e il ritorno come esperienza formativa per tutta la comunità.
Regia 6,5: pennellate di puro documentarismo non sensazionalistico, dialoghi calmi che attaccano a volte incompiutamente un plot alla visività dell'opera. 


lunedì 9 marzo 2020

Thrillerland/Eloise



Sceneggiatura 6: due piani soggettistici, l'intrusione nella struttura abbandonata e il passato che rivive, ondeggiando tra le intuizioni folli e i vicoli ciechi puerili.
Scenografia 6: Eloise aveva un codice postale, ricreare un ospedale psichiatrico non è impresa difficile se è vero che i corridoi e le scale infestate di fantasmi suonano assolutamente concordi all'immaginazione.
Cast 5: padri e madri che muoiono, lo scienziato cattivo de rigeur, qualche belloccio in cerca di fama che sveglia tardivamente il proprio ego recitativo.
Regia 5: profilazione bassissima, l'intro allungata tipica della filmografia di genere, il caos calmo di situazioni che si intrecciano senza alcun terrore trasmesso.

venerdì 6 marzo 2020

Depalmiadi/Domino



Sceneggiatura 6: quando la minaccia globale era l'ISIS, echi di storie note e meno note, la missione vendicativa tra percorsi autostradali e aviolinee di lusso fallite.
Scenografia 6,5: Copenhagen che lascia solo suggestioni notturne fugaci a chi vorrebbe tornare, Andalusia di serpenti sulla collina e camioncini verdi di consegna verdura a domicilio.
Cast 6: this is not terrible acting, this is just very basic acting in difficult circumstances, e il guizzo tardivo di coloro che sventano attentati guadagna secondi difficili di cineprese a drone.
Regia 6,5: tanto mestiere e un finale affrettato come non mai, ma anche due sequenze da cardio(palma) DOC, l'omicidio al quarto piano e la mattanza mancata alla Plaza de Toros.


giovedì 5 marzo 2020

Cinema spagnolo/Dolor y Gloria




Sceneggiatura 6: l'autobiografia in forma narrativa, spezzata tra i ricordi del passato e un continuum artistico difficile da portare avanti in quotidianità che coltivano problemi come soluzioni.
Scenografia 5: i taxi madrileni, interni di teatro con qualche luce magica, molta routine di filmati didascalici e grotte del sud andaluso.
Cast 5: prove incolori, quasi svogliate per i compagni abituali di Almodovar, che allontanano lo spettatore dall'immedesimazione fisica e anatomica.
Regia 6,5: l'intuizione svelata nel finale gratifica le capacità di storytelling, l'incedere complessivo comunque di scene dilatate sino allo sbadiglio.