venerdì 31 luglio 2015

Letteratura contemporanea/Kadaré II


Volo pindarico breve tra metafora e allegoria spinta, un pomeriggio alla parata del partito per le vie di Tirana, resa magnificamente realistica nonostante gli ossessivi richiami all'Antica Grecia del protagonista. Storia del comunismo albanese. VOTO 8

giovedì 30 luglio 2015

Letteratura contemporanea/Kadaré I


Importanza storica e culturale, palese trattato in romanzo di un sistema feudale di codici d'onore, metafore in agguato sul significato dell'esistenza e il destino inconsapevole che vanno ben oltre l'ambientazione ricca di particolari. Forma narrativa con tre punti di vista dall'importanza asimmetrica, il marito di Tirana e la sua dama nera, lo scagnozzo del potente signorotto, l'ultimo anello della faida in fuga. VOTO 7,5



mercoledì 15 luglio 2015

Horrorland/The Swimmers



Sceneggiatura 7: il triangolo classico all'apparenza, la competizione sportiva, pillole di appartenenza sessuale, elementi classici di disturbo orientale tra demoni defunti e feti in grembi maschili.
Scenografia 6: fenomenali soggettive della piscina dei drammi, dalle corsie di ganci rossi ai trampolini suicidi, dalle piastrelle azzurrate di sangue agli spogliatoi di bullismo.
Cast 6: due interpreti del ruolo 'maschile' (come spesso accade nella tradizione asiatica, n.d.b.) non sempre convincenti di maschere di lacrime, meglio le divette leggere dalla gravidanza facile.
Regia 6,5: alla terza prova del genere, il regista thai conferma in parte i progressi di Laddaland, mantenendo nel proprio DNA alcune carenze alla Coming Soon, l'eccessivo ricorso al flash-back movimenta una trama lineare senza aggiungere il pathos desiderato.


martedì 14 luglio 2015

Horrorland/Unfriended



Sceneggiatura 6,5: perfettibile di prevedibilità e twist che non si concretizzano, il terrore di gruppo nell'era dei social network, piccolo classico immediato.
Scenografia s.v.: lo schermo di un MacAir e le sue notifiche, da Facebook a Instagram passando per YouTube in un concentrato di contemporaneità che resterà come documento non ufficiale di un'epoca.
Cast 6: la Hennig al secondo horror di fila pare aver corretto la rotta di chi ha debuttato nel cinema a 28 anni, maschere di verosimile stupidità anche nelle altre webcam del circolo dei suicidi.
Regia 7,5: il georgiano che mette la firma si prende buona parte dell'idea geniale, la realizzazione assolutamente integralista che nulla concede oltre alla tensione latente e a un paio di sussulti (letteralmente) sulla sedia.


domenica 12 luglio 2015

Horrorland/Clown


        

Sceneggiatura 5,5: l'ombra pesante del soprannaturale, lo stigma della metafora, il gore cattivo delle vittime bambine, prevedibilità e linearità le zone d'ombra prevalenti.
Scenografia 5,5: location generiche e mescolate dalla produzione combinata Canada-US, un ponte ad effetto, gli scivoli colorati dell'omicidio più crudele.
Cast 5,5: discreta immedesimazione nel demone che prende il sopravvento per lo sconosciuto Powers, manca invece il realismo alla controparte femminile Allen (oltre che al reietto di turno).
Regia 6: Watts e una carriera facile già decollata dopo questo film, l'ora del talento che emerge nelle colorate cartoline iniziali e in momenti di tensione sapientemente prolungati.



martedì 7 luglio 2015

Letteratura contemporanea/Lackberg VIII


Punti a favore: Erica attivissima nelle indagini (assieme a un Gosta in grande spolvero), la variabile impazzita Anna a creare scompiglio, il colpo di scena finale in un intreccio di genealogie femminili per una volta ben profilate.
Punti deboli: l'ambientazione ormai asfittica su di un'isoletta che richiama troppo Il guardiano del faro, il gruppo di ex studenti quasi mutuati da Il bambino segreto, la prevedibilità estrema della contro-trama attuale di scontri di coppia. VOTO 5,5

lunedì 6 luglio 2015

Cinema giapponese/Monsterz



Sceneggiatura 5: il dilemma di ogni remake, fedeltà che non paga, atmosfere fantasy assenti, la realtà impossibile di un dramma più che spendibile.
Scenografia 5: Giappone sui generis di mercati nei parchi, pesce fresco, asfalto bagnato dalla pioggia, solo qualche inconfondibile backstreet a dare la dimensione del luogo.
Cast 3: al limite della denuncia, il pessimo effetti degli occhi che brillano di luce azzurrata non dà nessuna parvenza di recitazione ai pessimi protagonisti della messinscena.
Regia 5: Nakata l'esempio cristallino del talento scomparso nel disinteresse di un successo rapido ma senza seguito, scene che avrebbero un DNA spettacolare ridotte a semplici quadretti di dubbio gusto.

sabato 4 luglio 2015

Horrorland/Ouija



Sceneggiatura 4,5: tavole medianiche universali, carte abilmente nascoste, esplicitazioni dell'ovvio che perdono ritmo dilapidando il mini-tesoretto di una paura incognita.
Scenografia 5: Los Angeles più che generica, l'insegna di un diner's, una villetta con presenze fisiche nei sotterranei, un tunnel interessante già noto alla filmografia di genere.
Cast 4,5: attori giovani e tutto sommato modesti (cit.), il surplus di esperienza in ruoli chiave ben lontano dal giganteggiare propagandato.
Regia 6: esordiente dalle idee chiare, un paio di scene riuscite (l'impiccagione iniziale e le ombre che interagiscono), mattanze insensate che si susseguono nel nulla sino ai titoli di coda. We love Portorico,

venerdì 3 luglio 2015

Venezia 71/Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza




Sceneggiatura 8: il genio del surreale in esperimenti di vivisezione o nella quotidianità di una staccionata, battute caustiche senza un filo logico, fustigazioni a vista per chi crede alla realtà apparente.
Scenografia 6: quinte teatrali per una pièce in 37 scene, la freddezza del tutto a denotare l'ambientazione scandinava anche senza le ben note 'strade larghe'.
Cast 6: comparse che di volta in volta si adattano al canovaccio dell'assurdo, infartuati, turisti, guardie a cavallo, pendolari, venditori ambulanti, ballerini di flamenco.
Regia 7: messaggi in font rétro a collegare senza troppe pretese i chicchi del rosario surrealista, la telecamera è sempre rigorosamente ferma nel punto di vista panoramico di ogni vignetta.


giovedì 2 luglio 2015

Venezia 71/Anime nere



Sceneggiatura 7,5: dell'universalità del crimine, alibi fazioso che copre l'asservimento del paese Italia alle aree senza controllo, pur di una resa assoluta nel ghiaccio delle notti a colpi di lupara. Stati d'animo preistorici come la famiglia di sangue, il clan, la faida.
Scenografia 6: Africo, la mole in cemento armato della chiesa monito di una giustizia assente, spiagge, capre e valli di una terra che vive di mattoni a vista e di saracinesche chiuse. 
Cast 6: il trio di fratelli senza morale e un collante che si percepisce, poco realistiche le comparse piangenti di un mondo fermo inchiodato al proprio destino di autodistruzione.
Regia 7,5: regista notturno già manifestatosi ne Il resto della notte, sfodera flash di intuizione registica nelle lunghe discussioni in auto e nei casolari, il tono è adeguato e plasmato nei tempi sulla vicenda.