venerdì 26 giugno 2015

Venezia 71/Good Kill



Sceneggiatura 7,5: intenti similari, trame quasi parallele, c'è chi fa parlare e chi fa pensare, il pilota di droni e gli effetti collaterali degli omicidi mirati, la disillusione quando tutto crolla e resta solo una strada da percorrere.
Scenografia 6,5: modeste le riprese aeree su di un Marocco sempre troppo rosso per poter essere Medio Oriente (vallo a spiegare a Geografia Zero America), ottimo l'humus di casa Vegas tra luci da vizio e periferie da pedine.
Cast 7: il fido e patriottico Ethan beve anche fuori dalla recita, occhi sbarrati e bottiglia di vodka dal Liquor Shop, è un buon debutto per la nuova Michelle Rodriguez dal sangue lennyico.
Regia 7: Niccol che ci aveva illuso di un' Africa più lontana, Niccol che conosce il mestiere del narratore, Niccol di riprese crude e brevi, zoom sui dialoghi e alternanza di piani narrativi.


mercoledì 24 giugno 2015

Venezia 71/Pasolini



Sceneggiatura 5,5: il galleggiamento tra le citazioni storiche e il recupero dei progetti incompiuti vacilla alla poca luce dell'omicidio pretestuoso secondo filoni venuti di moda dopo l'uscita del film, 36 ore per fotografare un genio sono comunque sempre poche.
Scenografia 6: statue e prospettive dell'EUR come cartoline che periodicamente ritornano, l'eternità in balconate di preferenze sessuali, gli anni '70 bui come la loro trasparenza.
Cast 6,5: un uomo, un'immagine, Dafoe è lo scrittore in toto, i Davoli presenti e passati non sempre ficcanti nella farsa involontaria della libertà espressiva.
Regia 6,5: regia di intenti e di trademark, il retrogusto ferrariano ben si adatta alle notti pasoliniane, l'alternanza di piani narrativi a evitare il tracollo nella cronaca nera.

martedì 23 giugno 2015

Venezia 71/Hungry Hearts



Sceneggiatura 7: slow-motion cruda e coinvolgente sull'abisso che è pronto a spalancarsi su di noi, la causa della sindrome depressiva lasciata in sospeso, i nodi al pettine tirati secondo usanze consone al luogo (perfetto) dell'ambientazione trasposta del Bambino indaco.
Scenografia 8: Brooklyn che pulsa di tramonti controluce al ristorante russo Volna, citazionismo eyeswideshuttico di cartomanti, la neve gelida del distacco nei treni della provincia.
Cast 8: doppia coppia Volpi per la pellicola, la fantastica sottomissione alla follia si scontra con l'incredula incapacità di risolvere le problematiche impreviste, la sottile linea della vita conclusa anzitempo.
Regia 8: tensione palpabile di claustrofobia ricreata alla perfezione, colonna sonora adeguata ad ogni battito di fotogrammi che restano a lungo nella memoria, l'indulgenza al citazionsimo a colorare di colpi polanskiani l'appartamento all'ultimo piano.

lunedì 22 giugno 2015

Venezia 71/Il giovane favoloso (Leopardi)



Sceneggiatura 6: one man story, l'importanza estrema del personaggio nella letteratura tramandata in maniera convenzionale da una pellicola intellettualmente onesta che alterna narrazione e citazione.
Scenografia 7: luoghi di memorie reali, storie preunitarie di provincia, il mattone pallido recanatese, le fulgide colonne romane, i vicoli scuri della Napoli capitale.
Cast 6,5: Germano anima rivoluzionaria a incarnare in maniera esemplare i lati 'deboli' del poeta illustre, fuori posto solo le grida periodiche che squassano il tono sostanzialmente moderato del film.
Regia 7: autore teatrale di grande estetismo, alcune riprese dalla distanza sono veri quadri cinematografici (Leopardi disteso sul lungo Arno, n.d.b.), l'alternanza rapida delle scene a parare l'accusa di lentezza.


mercoledì 10 giugno 2015

Cinema italiano/Il capitale umano




Sceneggiatura 8: denuncia unanime di un sistema e dei suoi appagati interpreti, non c'è alcuna redenzione nemmeno fuori dal coro, bellissima scomposizione spazio-temporale da giallo.
Scenografia 7: Brianza velenosa solo di nome, location genericamente lombarde al di fuori della micro-regione, ville nobiliari e ristoranti per cene di Natale.
Cast 7,5: Dino l'immobiliare tennista, Giovanni l'avvoltoio dell'alta finanza, Carla la moglie disillusa, Serena e la ribellione post-traumatica, Luca e il destino già scritto.
Regia 8: dramma fosco con bellissime soggettive e notturni di atmosfera, il dipanamento progressivo della trama a impreziosire ulteriormente una condanna esemplare che va ben oltre i luoghi raccontati.

mercoledì 3 giugno 2015

Letteratura classica/Pramoedya Ananta Toer


Un viaggio in treno il preambolo per raccontare la storia dell'indipendenza di un paese improbabile come mille altri. Una veglia lunga e dettagliata a far meditare su situazioni universali e circostanze particolari. Breve come la vita. VOTO 7