venerdì 27 luglio 2012

Forbidden Discography


Storica band thrash della Bay Area, riciclata con un po' di groove dopo la reunion.


OMEGA WAVE (81) cover 65
Forsaken at the gates (84) Overthrow (82) Adapt or die (80)
Swine (80) Dragging my casket (82) Hopenosis (82)
Immortal wounds (80) Behind the mask (81)
Inhuman race (78) Omega wave (81)


GREEN (79) cover 66
What is the last time (78) Green (80) Phat (78) Turns to rage (79)
Face down heroes (79) Over the middle (80) Kana worms (78)
Non cent (76) Blank (80) Focus (81)


DISTORTION (78) cover 75
Distortion (79) Hypnotyzed by the ryhthm (77)
Rape (80) No reason (78) Feed the hand (77)
Wake up (79) Minds I (78) All that is (78) Under taker (77)

TWISTED INTO FORM (80) cover 64
Infinite (80) Out of body (80) Step by step (78)
Twisted into form (80) R.I.P. (80)
Tossed away (80) One foot in hell (79)

FORBIDDEN EVIL (80) cover 70
Chalice of blood (84) Off the edge (80)
Through eyes of glass (79) Forbidden evil (80)
March into fire (78) Feel no pain (79)
As good as dead (80) Follow me (80)

giovedì 26 luglio 2012

GialloSvezia/Arne Dahl



 
Nomi d'altri tempi non fanno atmosfera. Personaggi impalbabili anche nelle riflessioni, introspezione impossibile in mille pieghe abbozzate, comportamenti improbabili che vanno e che vengono. Motivazioni sempiterne a tenere in gioco il filo dei quattro quadranti tra indagini confuse che non sanno quale episodio scandagliare. Da salvare l'agguato in metropolitana, l'unica scena vividamente descritta di un giallo modestissimo. VOTO 5 

Horrorland/Voices




Sceneggiatura 6,5: maledizioni che inseguono da vicino nella lontananza temporale, omicidi che chiudono progressivamente il cerchio, vittime e carnefici a scambiarsi spesso il ruolo.
Scenografia 6: un istituto scolastico di funzionalità lontane dagli stereotipi del genere, pedane di scherma, viali di cartelli stradali, locali ampi per matrimoni tragici.
Cast 6: il grido di Yun jin-seo porta professionalità in aderenze fuori dagli schemi, non mancano i cali di tensione recitativa della nutrita schiera di comprimari.
Regìa 6+: canoni ribaltati, estetica azzerata, tensione sublimante nello splatter, violenza esplicita di sangue a fiotti, flash back esplicativi, finali aperti a seguiti improbabili.



 

mercoledì 25 luglio 2012

Horrorland/Laddaland



Sceneggiatura 6,5: case infestate e maledizioni locali, omicidi in successione e fantasmi che tornano a colpire, adolescenti ribelli, suocere nemiche e famiglie dsitrutte.
Scenografia 7: vagiti di provincialismo di ronde motorinanti e cartelli promettenti, case sigillate di gatti manipolati e armadi nascondiglio, una intro turistica tra i canali di Chiang Mai.
Cast 6: la convinzione fiacca dei dipendenti declassati, l'odio nascosto del perseguitato da dimostrare, curioserie femminili tra fiori di plastica e soldi da prestare.
Regìa 6,5: dopo Coming soon migliora la resa registica sakdaphisitiana, al terrore puro centellinato di luoghi comuni risponde un'atmosfera assai ben ricreata di prigionia nella libertà. Evitabile il finale stabat mater dolorosa.




lunedì 23 luglio 2012

Deathspell Omega Discography



Black francese di pretese avantgard, cupo e lento a sfuriate periodiche.



PARACLETUS (80) cover 67
Epiklesis I (80) Wings of predation (82) Abscission (82)
Dearth (79) Phosphene (81) Epiklesis II (79) Malconfort (82)
Have you beheld the fevers? (81) Devouring famine (80)
Apokatastatis Panton (79)


FAS-ITE, MALEDICTI, IN IGNEM AETERNUM (80) cover 70
Obombration (80) The shrine of Mad Laughter (82)
Bread of bitterness (82) The repellent scars of Abandon and Election (80)
A chor for the lost (78)



SI MONUMENTUM REQUIRES, CIRCUMSPICE (80) cover 63
First prayer (80) Sola fide I (82) Sola fide II (80) Second prayer (79)
Blessed are the dead which dye in the Lord (79) Hetoimasia (78)
Third prayer (78) Si monumentum requires, circumspice (80)
Idium nostrum (80) Jubilate deo (82) Carnal malefactor (79)
Drink the devil's blood (81) Malign paradigm (80)

venerdì 20 luglio 2012

Cinema iraniano/Una separazione

 


Sceneggiatura 8: oltre la cortina della teocrazia c'è una vita quotidiana di incomprensioni rivelatrici, la condizione femminile retaggio degli anni di libertà, il condizionamento religioso paravento di situazioni culturali.
Scenografia 6,5: viali alberati capitali, finestrini di propaganda del regime, scale condominiali residenziali per funerali di feti, uffici piccoli e corridoi burocratici universali.
Cast 7,5: l'Alzheimer in un pastrano, servizi di badante dal call center islamico, motivazioni rigide in contrapposizione, l'indecisione filiale sul tavolo delle borse della spesa.
Regia 7: Farhadi dipinge una tela teatrale di scene ferme e dialoghi essenziali, super partes vuol dire anche controllare l'affezione emotiva ai propri personaggi.

 

mercoledì 18 luglio 2012

Cinema israeliano/Footnote




Sceneggiatura 7,5: un premio da conquistare, la sfida tra tradizione e innovazione, la politica che invade la vita quotidiana, il mondo accademico e i trionfalismi connessi. Fresco.
Scenografia 6: campus universitari e studi televisivi, stanzette per un brindisi e platee microfonate, una strada mattonata tra gli olivi della Gerusalemme ebraica.
Cast 6,5: Shlomo ha la perplessità scolpita nello sguardo glaciale del risentimento, più banale la negoziazione non sempre ortodossa di Lior.
Regia 7-: esagerazioni al computer di titoli di testa e pagine scritte, cinepresa originale al servizio di primi piani espressivi e fugaci panoramiche, un finale sospeso per stupire.



Cinema polacco/In darkness


 


Sceneggiatura 6,5: nazisti ed ebrei, difficile solleticare qualcosa di più di un interesse per l'episodio mai raccontato, le fognature tengono il passo delle due ore con un lieto fine inatteso.
Scenografia 6,5: la Polonia di oggi per descrivere la Polonia di ieri, vicoli di acciottolati e tombini panoramici, su tutto il buio da titolo della rete sotterranea.
Cast 6,5: la messinscena tiene anche grazie all'onesta recitazione, i nazisti sono un filo meno cattivi della propaganda abituale, la solidarietà si esprime con un bicchiere di vodka.
Regia 7: estetismo rétro con palazzi ingrigiti e operai seppia, le scene della lunga attesa nelle viscere sanno sempre riservare punti di vista diversi, cade anche la Holland nella trappola delle vite da racchiudere nei titoli di coda.


martedì 17 luglio 2012

Cinema belga/Bullhead





Sceneggiatura 6,5: storie di malavita intergenerazionali, il traffico di ormoni tra diverse regioni della comunità fiamminga, un passato con cui fare i conti. Provincia oscura.
Scenografia 7: mattoni, saracinesche chiuse, cancelli rossi, autofficine, corti di polli starnazzanti, appartamenti di villette, una summa del Belgio bucolico.
Cast 7: il bombato su tutti, Mathias Schoenaerts, regolari le sofferenze di iniezioni e ricordi vividi davanti a uno sguardo vuoto, la violenza come unica possibile risposta.
Regìa 6: sequenze notturne da grande cinema (la discoteca, l'assalto alla dama) ma è assolutamente sballato l'uso del flash-back che introduce vicende da ragazzini come giustificativo assolutamente non richiesto.


Cinema canadese/Monsieur Lazhar




Sceneggiatura 7-: sul crinale tra la favoletta buonista e la testimonianza di un mondo che cambia, le episodiche cadute nel melenso rapidamente risollevate dalla neutralità verso i giovani studenti in un happy end che non c'è.
Scenografia 6: Montréal regala qualche bokeh notturno dal sedile di un bus, lo scenario limitato ai corridoi di armadietti e alle classi spaziose del Nord America.
Cast 7,5: eccezionale al di là delle lievi stigmate da eroe sfortunato l'immedesimazione di Mohamed Fellag (l'orologio e il bicchiere di vino, n.d.b.), nel corpo insegnante e studente altre prove di classe.
Regìa 7: Falardeau e la poesia, prova sinfonica di insieme con passaggi sublimi sempre in procinto di sconfinare nel cliché, una compattezza di sentimenti che va comunque oltre.



lunedì 16 luglio 2012

Il mito Carné/Gioventù nuda





Sceneggiatura 6: Tomboy in salsa banlieusarde, la ribellione e le guerre di strada tra furti al Prisunic e regolamenti di conti nella terra bruciata dello sconvolgimento edilizio dei '60. Sociologicamente mosso e ingenuo.
Scenografia 6,5: vere e proprie quinte façadiste lasciate dalla distruzione di vecchi quartieri popolari, i bar del 'boulevard' e le villes radieuses condominiali di polvere a luna park.
Cast 7: ruoli stereotipati, probabilmente, che nulla tolgono peraltro alla recitazione da branco nella vana caccia della preda dominatrice, la sfortunata Danièle Gaubert.
Regìa 7: momenti di ottimo cinema (salire le scale, riunirsi in circolo, gettarsi nel vuoto) si alternano ad altri assolutamente convenzionali (l'interrogatorio iniziale, n.d.b.) nel prevalere comunque estetico del b/n della scuola francese.