mercoledì 30 marzo 2016

68th Cannes Film Festival/Dheepan



Sceneggiatura 7: l'odio visto dalla prospettiva invertita, il gioco facile delle interpretazioni, l'adattamento nelle sue forme più comuni, il proliferare delle zone di guerra.
Scenografia 8: La Coudraie qui sera demolie, il faudra choisir entre Dheepan, Jacques Audiard ou bien Palme d'Or, une vue magnifique su la banlieue parisienne.
Cast 8: un eroe negativo che lavora bene, l'identità rubata della donna non-madre, l'adolescenza compassata di fronte ai problemi più gravi.
Regia 7,5: un profeta e la sua linea bianca che un giorno trapasserà, il fortino della droga nell'indifferenza totale della comunità, pennellate violente come la realtà che qualcuno ancora fa finta di non vedere.

venerdì 25 marzo 2016

Cinema francese/Mustang



Sceneggiatura 8: l'ABC della follia nella divisione in sessi che condiziona tutta una esistenza, l'inferno della provincia cui sfuggire brevemente o per sempre grazie a un camioncino e a un bus affollato.
Scenografia 7: Kastamonu, Inebolu e dintorni, uno stadio da raggiungere, la spiaggia dell'addio all'istruzione, le tavolate maschili di raki e pali della luce danneggiati.
Cast 8: cinque splendide donne in fieri con grande naturalezza nella parte sfortunata della parte sbagliata della barricata (nella parte sbagliata del mondo), mentre la società primordiale resiste a colpi di efferatezze.
Regia 7,5: un debutto che incide e commuove, scene memorabili impresse nella memoria, altre volutamente fuori scena nonostante la loro centralità, un messaggio forte di simpatia con la causa eternamente persa della donna nel pianeta Islam.

Cinema danese/Krigen



Sceneggiatura 7: super partes time, l'obbligo della patria madre distante almeno quanto il politically correct dell'invasore occidentale, tra processi per direttissima e storie ferite.
Scenografia 6: ambientazione abbastanza sui generis per l'ennesimo dramma di guerra mediorientale tra interni di casematte buie e corridoi notturni di ospedali.
Cast 6,5: un comandante e il dilemma della scelta giusta come un macigno da trasportare in ore mute e lente sul banco degli accusati, una famiglia veritiera per rapporti interpersonali.
Regia 6,5: l'alternanza che da subito scompone, senza peraltro riuscire a ricomporre con maestria la trama in un unicum adeguato, le domande lasciate volutamente senza risposta.

venerdì 18 marzo 2016

Cinema giordano/Theeb



Sceneggiatura 7: coming of age, violenza di guerra in temi attualissimi traslati nel tempo delle eliche e degli spedizionieri, la vendetta nell'amore fraterno spezzato.
Scenografia 8: Wadi Rum e le sue dune spettacolari che si colorano di rosso acceso nei tramonti del deserto, bandiere ottomane che (esse pure) assumono un tetro duplice significato.
Cast 6,5: prova di forza e di personalità nella sparatoria e nella fuga, esageratamente pallidi per colorito del viso e per realismo gli esponenti di un Occidente perennemente sordo.
Regia 6,5: tre momenti focali e un lungo trascinarsi di intervalli costruiti sull'eccelsa fotografia; nomination di prestigio meritato, manca un filo di emozione per pensare alle statuette.

lunedì 14 marzo 2016

Letteratura classica/Faulkner


Un sud profondo di radici mutanti. La luce di un'intuizione solitaria. Persone compiono atti in momenti e posti diversi. La morale di condanna totale evidente e sprezzante. La segregazione presente ma non punto focale. Dialoghi e narrazione in alternanza classica. Indigesto nella sua aura di capolavoro riconosciuto. VOTO 6,5

giovedì 10 marzo 2016

Cinema d'animazione/Zootropolis



Metafora ben costruita che gioca facile con gli animali antropomorfi, i mammiferi predatori da tenere sotto controllo e le prede maggioritarie in pericolo, il sistema corrotto e la burocrazia inflessibile, la megalopoli dai tanti habitat diversi e la campagna monocorde dedita a poche attività tradizionali. Il messaggio doppiamente traboccante di positività tra volontà e integrazione, assente gradito l'indolcimento eccessivo spesso incombente in pellicole similari, il divertimento che sembra non perdersi eccessivamente col doppiaggio.

domenica 6 marzo 2016

88th Academy Awards/Spotlight

       
  


Sceneggiatura 7,5: la pedofilia come germe sconosciuto che attacca le vie aeree del perbenismo cattolico imperante in un 2001 che sembra preistorico, l'importanza del lavoro di squadra tra le ragioni non dette per attribuire statuette.
Scenografia 6,5: Boston downtown grigia come da ziqqurat rovesciate d'ordinanza, un quartiere popolare che fa innamorare di torri campanarie gemelle e villette monofamiliari, interni torontoniani ben inseriti.
Cast 7,5: recita corale con tante voci soliste, l'ex Birdman a pilotare, l'ottimo Ruffalo a dettare i ritmi, la  McAdams a incarnare il disprezzo disgusto verso un mondo accettato.
Regia 7:inchiesta giornalistica che attraversa tutte le sue classiche fasi senza cadere in facili stereotipi, montaggio senza rischi con una scena finale comunque memorabile.