martedì 25 ottobre 2016

Horrorland/The Boy


     

Sceneggiatura 8: una bambola che fa ridere, porcellana di suicidi, il passaggio segreto dell'eroe sfigurato, il regolamento dei conti nel quadrilatero dell'happy ending. Materiale abbondante per il culto di Brahms.
Scenografia 6,5: l'isola della British Columbia nei passaggi circospetti di un taxi, quadri idilliaci di scogli marini, ninnoli e regole ad ogni corrimano legnoso.                    
Cast  6: non così convincenti gli interpreti (pupazzi semoventi esclusi, n.d.b.), anche se le reazioni primarie sono come da norma dei thriller old style attimi di paura distillata
Regia 6,5: neutro il tono e sfila la pellicola tra le reminescenze del giallo in costume e i colpi di scena attesi delle maschere vendicatrici, la mattanza finale sacrificata per un sequel impossibile.

Horrorland/The Witch



Sceneggiatura 6,5: la crisi del rapporto famigliare in un nucleo numeroso, toni gotici di malefici e possessioni, un crescendo finale di emozioni dure da digerire.
Scenografia 6,5: boschi e vallate, una città da cui venire espulsi, cani e conigli, interni spogli di malattie mortali e stregonerie da manuale. 
Cast 6: il contrappasso tra adulti che muoiono male e recitano peggio e bambini espressivi nella gamma delle reazioni offerte dal dramma della vita.
Regia 7: gusto estetico pittorico acuito dal costume, crudezza espressiva del sangue, il ritmo adeguato alla vicenda per una favola nera del New England ben confezionata.

sabato 22 ottobre 2016

Horrorland/The Visit




Sceneggiatura 7: soggetto originale di ospedali psichiatrici e sostituzioni, largamente intuibile alla distanza ma che mantiene il gusto sospeso del thriller horror sino alla fine, merce sempre più rara.
Scenografia 7: Masonville, Pennsylvania, una casa di campagna spettrale di pannoloni sporchi e vomito nei corridoi, impiccati agli alberi e luci notturne delle volanti di polizia.
Cast 7: quattro interpreti impeccabili (i due 'nonni' malati di mente e i nipotini di città), una quinta che per fortuna appare raramente (la madre), a far cadere ogni credibilità.
Regia 7,5: il ritorno di Shyamalan, lo stile telecameristico (applicato a un reportage, n.d.b.) svecchiato dai cliché del found footage, paura e comicità, un quadro complessivo persino artistico.

venerdì 21 ottobre 2016

Horrorland/Somnia



Sceneggiatura 5,5: ottimo spunto soggettistico, il sogno che prende vita, la scelta di andare ad esplorare i territori noti di Freddy Kruger assai limitante.
Scenografia 5,5: provincia della provincia, Alabama e il nulla attorno, case enormi ben arredate, ospedali di responsi sempre molto chiari.
Cast 7: ruoli convenzionali ben recitati nella tristezza permanente dell'impossibilità di dimenticare, il debutto fulminante di un ragazzino problematico.
Regia 5,5: c'è l'intenzione di fare cinema, il pathos evidente al di là degli sviluppi fantastici, ma cede il collante nel momento della comparsa di mostri ovvi e tritamente messi in scena.

giovedì 20 ottobre 2016

Horrorland/Knock Knock



Sceneggiatura 4,5: l'approccio ironico che fa rileggere in chiave diversa persino il famigeratissimo Hostel, una home invasion con la morale (ma non troppo), poche scene disturbanti e parti del soggetto poco più che improvvisate.
Scenografia 7,5: Roth non perde il vizio di trasportare paesi altrove, la finta California delle targhe stavolta ben resa dalle periferie ricchissime di Santiago del Cile, con una nota di merito per la splendida villa di statue da sfregiare e buche da scavare.
Cast 4,5: Reeves fermo al capolinea della sua carriera di padre (ed attore), un like su Facebook e altre recite patetiche, non particolarmente brillanti né conturbanti le demoni vendicatrici.
Regia 5: messa in scena piatta, non c'è il gore dell'horror, né il pathos del thriller, pretestuosa l'etichetta di erotico per pudicità e falsità in campo, Un classico mancato. 

Letteratura contemporanea/Adler Olsen


Intreccio perfetto e ingredienti di pregio tra le strade di Copenaghen, azione estrema alla 007 e pagine marginali mai noiose di quotidianità poliziesca, secondo un rituale approvato dal trademark scandinavo/baltico. Oesterbro amata e ritrovata, le sterminate periferie villaggio, gli armadietti del Diamante nero tra le locations sempre ben caratterizzate. VOTO 7/8

mercoledì 19 ottobre 2016

Horrorland/Sinister 2



Sceneggiatura 5,5: a metà tra Children of the Corn e Goodnight Mommy, l'illusione di celebrare scene inutili come nella filmografia statunitense classica, un'incompiuta per definizione.
Scenografia 6: una torre in legno di chiese sconsacrate, le piatte pianure gialle di TrumpLand, motel di inviati federali e tre croci moderne da incendiare.
Cast 5,5: fratelli serpenti di pistolettate e padri violenti, una compagnia di fantasmi come cine-club, l'insofferenza alla recitazione degli eroi autoproclamati.
Regia 5,5: ciò che resta del primo episodio fa la differenza in positivo, la ripresa del silenzio e i filmati snuff di delitti atroci, un po' persi nel tentativo di legalthrillizzare il tutto.

martedì 18 ottobre 2016

Horrorland/Insidious 3




Sceneggiatura 5: ritorni di scrittori un tempo illuminati, fantasmi che possiedono case secondo il trademark consolidato, poche varianti in corso d'opera su uno script banale.
Scenografia 6: LA e le sue villette spettrali, colori brillanti di interni come un richiamo agli altri episodi, corridoi dai toni prettamente kubrickiani.
Cast 6: una protagonista che ridefinisce il neologismo cfiano, la sua paura di adolescente e il rimpianto per giorni trascorsi che riemergono in forma di incubo.
Regia 5,5: una collezione di vecchi trucchi per far saltare sulle poltrone, dai rumori di scena alle apparizioni improvvise, nulla di anche solo tentato oltre il modesto compitino. This is not Wan.


Horrorland/The Gallows



Sceneggiatura 5: la rappresentazione teatrale uno spunto sempre interessante, la vendetta mal raccontata supportabile nel buio del doppio gioco christiano, il mezzo usato stantio e senza una minima parvenza di realismo.
Scenografia 6,5: belle inquadrature di poltrone e corridoi, dietro le quinte di porte chiuse e palcoscenici di inchini da campus universitario statunitense.
Cast 6: giovani esordienti che battezzano con il proprio nome protagonisti pavidi ma sufficientemente nel ruolo degli attori incapaci.
Regia 5: disfunzionale il ricorso sistematico alla telecamera che pure ondivaga piacevolmente di quotidianità universitarie, assente il pathos delle poche scene mortali nella rappresentazione rappresentata.

domenica 16 ottobre 2016

Horrorland/Don't breathe (Man in the dark)




Sceneggiatura 7: home intrusion at its best, poche scene di preambolo e un'unica lunga lotta al buio che sa trasmettere la paura vera dell'immedisimazione.
Scenografia 7: ancora una volta (dopo It Follows, n.d.b.) è la Detroit spettrale ad ospitare la pellicola rivelazione della stagione, case abbandonate come un paradigma ben assodato.
Cast 7: un ex marine cieco perfettamente incarnato, il degrado giovanile nella città dell'effetto farfalla, un cane che abbaia a comando nella notte buia degli effetti speciali.
Regia 8: Alvarez il nuovo talento dell'horror americano, la capacità di dilatare tempi senza annoiare, l'abilità di narrare storie semplici con colpi di scena e tensione cristallina.

sabato 15 ottobre 2016

Horrorland/Reversal



Sceneggiatura 5: la prigionia di uno shock prolungato e la sete immediata di vendetta, due aspetti che vanificano, se non accettati a pieno dallo spettatore, tutto il pur coinvolgente svolgimento della pellicola.
Scenografia 7: Infinite L.A., toni di notte messicana a bettole e villette abbandonate, il colore del sangue e della luce artificiale, baracche abbandonate tra i cactus.
Cast 7: una protagonista perfetta nella sua insicurezza da trauma, un partner obbligato che non muore mai, una recita dell'ovvio nelle melliflue case del male.
Regia 6,5: c'è qualità sin dalla prima ripresa, estetica e splatter, un twist annunciato che porta freschezza con un epilogo fuori scena, capacità evidenti a reggere una storia comunque impressionante.

giovedì 13 ottobre 2016

Horrorland/The Lazarus Effect



Scenggiatura 5,5: un'idea plausibile su cui installare cinematografie intere, il pistolotto gentista e la caduta nell'ovvio di cliché più che abusati.
Scenografia 5,5: un campus e le sue aule di esperimenti, il buio in sala delle folgorazioni, una replica di Shining a corridoi in fiamme.
Cast 6: attori dotati che cercano di dare parvenza, personaggi stereotipati e finti come non mai, un cane da protezione animali.
Regia 5: bene la prima mezz'ora di citazionismo evdiente da serie televisive, poi la ripetizione di omicidi stantii proprio quando la cinepresa avrebbe dovuto infiammare il lato horror.